Dolore Cronico Cervicale e Dispepsia Funzionale: come e perché è possibile applicare il trattamento viscerale osteopatico

dolore-cervicale-trattamento-viscerale-osteopatia

In ambito clinico capita spesso di ricevere pazienti con dolore cronico cervicale non specifico, definito da Binder A. (2007) come disordine muscolo-scheletrico caratterizzato da dolore localizzato tra la linea nucale superiore e la prima vertebra dorsale non associato a patologie specifiche del rachide o modificazioni anatomico-strutturali.

Anche la diagnosi risulta essere di difficile interpretazione non essendoci esami strumentali che chiariscono la causa specifica del dolore prendendo inoltre in considerazione che molte strutture algosensibili potrebbero causare dolore in quella regione. Tra i possibili trattamenti applicabili in queste situazioni, il trattamento manuale osteopatico, visto l’ approccio multisistemico e non sempre prettamente localizzato a livello cervicale, potrebbe essere utile in quanto possono essere considerate in diagnosi differenziale osteopatica cause di dolore riferito viscerale come ad esempio disfunzioni dello stomaco o del fegato. Come definito dagli studi di Korr, alcuni meccanismi che partecipano all’ evocazione del dolore potrebbero essere correlati a disturbi viscerali che possono incrementare la tensione dei muscoli cervicali e diminuire la soglia di dolore a livello di strutture innervate dal corrispondente livello spinale attraverso riflessi viscerosomatici. 

Considerando la componente viscerale, la continua stimolazione afferente prodotta dalla restrizione della mobilità dei tessuti innervati dal nervo frenico come ad esempio il peritoneo sottodiaframmatico e la capsula di Glisson potrebbe favorire la facilitazione dei neuroni internuciali ai livelli in cui si trovano le loro radici neurali, cioè tra C3 e C5. Ciò si può tradurre in un aumento della tensione del muscolo trapezio poiché questo muscolo è innervato da fibre nervose provenienti dallo stesso segmento midollare (C3 e C4).

Considerando quindi che anche le eccitazioni nocicettive causate da cambiamenti nel funzionamento e /o nella mobilità viscerale possono contribuire all’ insorgenza di dolore cervicale, l’inibizione dell’input afferente fornito da queste alterazioni viscerali potrebbe essere associata al miglioramento clinico. Lo scopo del trattamento viscerale osteopatico in questi casi è incentrato nell’ effettuare un azione esterna diretta ai visceri disfunzionali così da produrre una inibizione della stimolazione nocicettiva viscerale contribuendo alla normalizzazione dello stato di eccitabilità dei neuroni afferenti del sistema nervoso centrale come già dimostrato da precedenti studi per esempio di TP. McSweeney et al. (2012) , Lalonde F (2014), Tozzi P et al. (2012) e Bordoni B et al. (2019).

Nello studio preso in esame di Silva et al. hanno testato l’ipotesi che la possibile inibizione nocicettiva fornita dal trattamento osteopatico viscerale diretto a stomaco e fegato possa migliorare le condizioni cliniche dei pazienti con dolore cronico cervicale non specifico associato a dispepsia funzionale. Questo studio “double-blind, placebo-controlled trial with balanced randomization” è stato progettato per valutare l’effetto del trattamento sul dolore, sulla mobilità cervicale e sull’attività elettromiografica del muscolo trapezio superiore in pazienti con dolore cronico cervicale e dispepsia. Un gruppo ha ricevuto il trattamento viscerale osteopatico diretto allo stomaco e al fegato mentre l’ altro gruppo di controllo ha ricevuto un trattamento placebo. I risultati dello studio sono interessanti in quanto il gruppo ricevente il trattamento osteopatico viscerale ha registrato un significativo decremento del dolore e una variazione dell’ EMG del muscolo trapezio suggerendo quindi l’ efficacia del trattamento basato sul riflesso viscerosomatico.

Questi risultati si sommano a risultati di studi precedenti che riportavano la presenza di cambiamenti trofici nei muscoli paraspinali superficiali e profondi in pazienti con disfunzione della colecisti (Giamberardino et al. 2005), un aumento della soglia del dolore pressorio dei muscoli paraspinali di L1 dopo la manipolazione del colon sigmoideo (McSweeney et al. 2012) e ridotta mobilità del rene destro e della vescica nei pazienti con dolore lombare aspecifico (Tozzi et al. 2012).

In conclusione, questo studio si aggiunge ad altri studi che supportano l’ ipotesi che il trattamento viscerale osteopatico potrebbe inibire l’ input nocicettivo causato dai visceri (in questo caso stomaco e fegato) migliorando lo stato clinico del paziente con dolore riferito a livello somatico.

Buona osteopatia a tutti
Filippo Tobbi D.O.


Link dell’ articolo: https://www.hindawi.com/journals/ecam/2018/4929271/

Link della pagina Filippo TobbiOsteopath: https://www.facebook.com/FilippoTobbiOsteopath